La lombalgia rappresenta oggi una delle cause più comuni di ricorso a visita specialistica e un fattore potenziale di disabilità successiva per l’individuo che ne è affetto. L’ incidenza elevata si associa a costi diretti ed indiretti ingenti che contribuiscono a rendere questa patologia un problema sociale ed economico per i sistemi sanitari nazionali. Nell’articolo Lancet Series: The “Magnum Opus” Regarding the Evidence on Low Back Pain si declina l’elenco completo delle soluzioni terapeutiche più promettenti nel management della lombalgia inclusi percorsi di salute pubblica e strategie di prevenzione. L’ esercizio e la generica raccomandazione a restare attivi sono identificati come la prima opzione da attuare, Interventi combinati, multimodali e personalizzati, basati su approccio di tipo bio-psico-sociale sono fortemente raccomandati nella gestione di questi pazienti e da noi applicati a tutti I pazienti.
Sappiamo quindi che l’esercizio è sicuro ed economico, perché svolgerlo in acqua?
L’ipotesi teorica di ricorso al lavoro in acqua risiede nelle proprietà fisiche del mezzo acquatico (pressione idrostatica, resistenza, galleggiabilità, turbolenza) utili da un lato a ridurre il carico assiale sulla colonna ed alleviare il dolore, dall’altro a consentire l’esecuzione di movimenti difficili da riprodurre a terra che possono essere graduati secondo le capacità funzionali del paziente. Un’ulteriore elemento a favore è rappresentato dalla sicurezza del contesto che lo rende elegibile in caso di pazienti molto decondizionati, kinesiofobici o anziani. Un importante studio di Shi et al. del 2017 ha esaminato otto studi e una popolazione di 331 pazienti adulti con lombalgia che sono stati sottoposti a trattamento attivo in acqua e comparati con gruppi controllo che abbiano affettuato trattamento a terra o non eseguito alcun trattamento. Nelle conslusioni gli autori suggeriscono che il lavoro acquatico diminuisce il dolore e migliora le performance fisiche.
Esistono categorie di pazienti che potrebbero maggiormente beneficiare del lavoro in acqua?
In primis pazienti con lombalgia acuta in cui il dolore limita fortemente il paziente e conseguentemente il fisioterapista nelle proposte terapeutiche. Una seconda categoria di pazienti è quella dei soggetti lombalgici obesi e sovrappeso: in questi pazienti il dolore si associa alla difficoltà al movimento per eccesso di peso corporeo che produce decondizionamento allo sforzo e scarsa resistenza. Lo scarico gravitario riduce lo sforzo percepito dal paziente, e aumenta la compliance e l’aderenza al programma di trattamento. Infine possiamo citare tutti i lombalgici cronici decondizionati fisicamente e in cui i trattamenti a terra convenzionali non abbiano dato esito positivo, l’intervento acquatico potrebbe rappresentare una proposta di gestione nuova potenzialmente in grado la compliance e diminuire il condizionamento negatico sia in termini fisici che psicologici.