L’acqua come strumento riabilitativo è il perfetto catalizzatore tra le proprietà fisiche dei liquidi ed i principi neuromotori della riabilitazione favorendo processi di apprendimento e possibilità di reclutamento di fibre motorie, lavoro propriocettivo e di equilibrio in un unico armonioso processo che solo l’ambiente microgravitario e l’attento lavoro individualizzato del fisioterapista possono ottimizzare. La comunità scientifica europea ed internazionale, nel rispetto dei principi dell’EBM (Medicina basata sulle evidenze), ha mostrato un interesse crescente e prodotto numerose prove a sostegno dell’efficacia del lavoro in acqua. Ad oggi, l’esercizio in acqua sembra apportare effetti benefici in numerose patologie e tipologie di pazienti, incidendo non solo sul dolore ad esse correlato ma anche sulla funzione fisica e la qualità di vita. Per i pazienti decondizionati allo sforzo o molto doloranti, il lavoro acquatico rappresenta un’alternativa valida per sostenere programmi di esercizio altrimenti non proponibili a terra. Grande variabilità di applicazioni alla pratica clinica si riscontra presso i singoli prestatori d’opera e quindi poche conoscenze sono disponibili circa le caratteristiche, modalità tecniche e logistiche con cui il lavoro in acqua è somministrato ai fruitori finali, ovvero i pazienti. Vogliamo sottolineare però che l’idrokinesiterapia va al di là della mera immersione in acqua o dell’attività fisica in acqua. I nostri idrokinesiterapisti hanno svolto corsi di formazione ad hoc e praticano un intervento propriamente riabilitativo che sfrutta l’acqua per finalizzare un recupero post- trauma o post chirurgico, per potenziare le capacità motorie residue di pazienti con disabilità cronica o le performance di sportivi, facilitare il movimento aerobico in contesti protetti e guidati.