Siamo macchine perfette che hanno bisogno di messe a punto regolari.
Idrokinesiterapia
L’idrokinesiterapia sfrutta le proprietà fisiche dell’acqua (soprattutto il galleggiamento, la pressione idrostatica e la temperatura) per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di numerosi problemi motori, neuromotori e internistici in persone con gradi di disabilità variabile. È particolarmente indicata in caso di traumi generici o sportivi, per il recupero post operatorio, il ricondizionamento motorio e la riacquisizione di schemi motori persi.
La piscina riabilitativa ha caratteristiche diverse da quella natatoria (a seconda del tipo di paziente e della problematica, vengono utilizzate zone di altezza e temperatura diversa tra i 25° e i 32° C). Scopo del trattamento non è infatti quello di immergere il paziente o farlo nuotare bensì facilitare l’esecuzione di schemi motori persi, lesi o non facilmente riproducibili a causa di una sintomatologia dolorosa, compromissione articolare o alterazione funzionale.
Massoterapia
Il termine indica il massaggio terapeutico, e generalmente manuale, dei muscoli e dei tessuti connettivali. La massoterapia comprende varie tecniche di massaggio per promuovere la salute e il benessere di diversi apparati del corpo umano, tra cui principalmente l’apparato muscolo-scheletrico.
L’effetto principale è il miglioramento della circolazione sanguigna anche a livello capillare: ne consegue un miglior apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule che aiuta i processi di riparazione tissutale. Inoltre la massoterapia svolge anche un’azione sul sistema linfatico, favorendo il drenaggio di liquidi dai tessuti, agevola il rilassamento muscolare e la diminuzione del dolore. Promuove, in ultimo, il benessere psico-fisico. È indicata insieme ad altre tecniche di terapia manuale per il trattamento di muscolatura contratta o dolente, edemi da infiammazione e ritenzione idrica.
Terapia Manuale
La Terapia Manuale Ortopedica (OMT) è una branca della fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche, basata sul ragionamento clinico, che utilizza approcci di trattamento altamente specifici, i quali includono le tecniche manuali (mobilizzazioni e manipolazioni) e gli esercizi terapeutici. È guidata dalle prove di efficacia cliniche scientifiche disponibili e dalla struttura bio-psico-sociale di ogni singolo paziente.
Rieducazione motoria
La chiamiamo anche chinesiterapia ed è una modalità terapeutica che mira a ristabilire la normale funzionalità articolare, muscolare e posturale attraverso il movimento finalizzato. La rieducazione motoria adotta esercizi mirati e studiati ad hoc sul paziente, dai più semplici ai più complessi, con l’obiettivo di facilitare il ritorno alle normali attività quotidiane, diminuire il dolore, recuperare mobilità ed elasticità, aumentare la forza e la resistenza dei tessuti, incrementare la coordinazione e la propriocezione (cioè il senso della posizione e dei movimenti del corpo che ognuno di noi ha indipendentemente dalla vista).
Il Fisioterapista che si avvale della rieducazione motoria integra il movimento con azioni mirate all’educazione del paziente in funzione del suo problema e delle limitazioni funzionali presenti, ma offre anche consigli di ergonomia per le attività quotidiane.
Rieducazione neuromotoria
È quella branca della riabilitazione volta al recupero delle funzioni motorie residue e all’apprendimento di strategie adattative in soggetti colpiti da malattie neurologiche. Il principale obiettivo della riabilitazione è infatti il recupero di una condizione di salute, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), come “uno stato di completo benessere, fisico, psichico e sociale e non solo semplice assenza di malattia”.
I pazienti con patologia neurologica ricevono pertanto trattamenti personalizzati e multidisciplinari. Il programma riabilitativo è finalizzato non solo alla riacquisizione del gesto motorio leso, ma anche alla promozione della massima autonomia possibile favorendo la reintegrazione nella società e il recupero della funzionalità residua.
La rieducazione neuromotoria è indicata per le patologie che coinvolgono il sistema nervoso centrale (Parkinson, sclerosi multipla, ictus, Alzheimer) come quello periferico (miopatia, polineuropatia, miastenia).
Rieducazione posturale
Conosciuta anche come Ginnastica Posturale, è un metodo specifico basato su una serie di esercizi capaci di riequilibrare le tensioni muscolo-legamentose del corpo con l’obiettivo di ottenere un corretto allineamento mantenendolo ed integrandolo nei movimenti della vita quotidiana. In particolar modo agisce sulle zone più rigide e retratte che, nel tempo, possono causare compensazioni errate e sindromi dolorose.
La ginnastica posturale migliora: l’elasticità e la tonicità dei muscoli grazie a particolari tecniche di allungamento; la forza e la resistenza con attività di rinforzo muscolare; la respirazione tramite esercizi specifici; l’abilità motoria; la postura ovvero la posizione che il corpo deve assumere quotidianamente; la gestione dello stress.
Codificata nel dopoguerra da Françoise Mezières, la Rieducazione Posturale viene insegnata presso diverse scuole e praticata da fisioterapisti specializzati. Indicata per il trattamento di tutti i dismorfismi corporei (scoliosi, ipercifosi, iperlordosi, ginocchio valgo, ginocchio varo, piede piatto, piede cavo), trova grande applicazione anche nel trattamento di affezioni dolorose (dorsalgia, lombalgia, cervicalgia, metatarsalgia, fascite plantare, lombosciatalgia e cervicobrachialgia).
Rieducazione articolazione temporo-mandibolare
Sintetizzata nell’acronimo ATM, questa branca si occupa di valutare e studiare le disfunzioni del sistema stomato-gnatico (il complesso anatomo-funzionale costituito da organi e tessuti con funzioni digestive e di fonazione, che comunemente indichiamo come bocca) e delle loro correlazioni con l’apparato locomotorio e con il sistema viscerale. L’articolazione temporo-mandibolare è una delle articolazioni più complesse del nostro corpo: collega la mandibola al cranio e permette di parlare, masticare, deglutire e compiere movimenti mimici. Questi muscoli, a loro volta, sono collegati anatomicamente e funzionalmente ai muscoli del collo e delle spalle. Alterazioni del corretto funzionamento di questa articolazione possono determinare sindromi dolorose variegate con quadri di disabilità importanti e dolore cronico.
Tra i sintomi che richiedono una valutazione approfondita dell’ATM ci sono: la limitazione del movimento della mandibola o l’incoordinazione dello stesso; l’affaticamento durante la masticazione, lo sbadigliare o il semplice aprire bocca; il dolore all’articolazione, sia a riposo sia durante il suo utilizzo; i rumori causati dall’articolazione quando si apre o si chiude la bocca (click, scrosci, rumori a sabbia); la limitazione e/o la rigidità nell’apertura della bocca fino al blocco vero e proprio; il dolore sordo al viso con tensione dei muscoli mimici e dei muscoli masticatori; i mal di testa (cefalee tensive e muscolo-tensive); la sensazione di rigidità al viso tensione che parte dal collo fino al capo con difficoltà di movimento; il dolore all’orecchio che può irradiarsi al viso; acufeni (fischi alle orecchie), ipoacusie e vertigini.
Rieducazione del pavimento pelvico
È la branca della fisioterapia che si occupa della sfera urologica, ginecologica e proctologica. Si rivolge a tutte quelle persone che vogliono conoscere e prendere consapevolezza di una parte del corpo troppo spesso sconosciuta; a coloro che vogliono prevenire o curare disfunzioni come incontinenza, prolasso, dolore pelvico; nel pre e post partum, prima e dopo un intervento chirurgico.
La rieducazione del pavimento pelvico si avvale di una serie di tecniche ed esercizi finalizzati non solo a contrarre un insieme di strutture muscolari che aiutano a gestire la continenza, ma anche di un lavoro propriocettivo di riapprendimento corporeo da applicare durante varie fasi della vita e della giornata. Particolarmente indicata è la ginnastica ipopressiva nel recupero delle diastasi dei muscoli addominali dopo il parto.
Terapie fisiche
Esercizio terapeutico
Un termine che indica l’esecuzione sistematica e pianificata di movimenti corporei, posture e attività fisiche che mirano a migliorare stato e funzione fisici, a prevenire e ridurre fattori di rischio o la disabilità, a ottimizzare stato di salute e qualità di vita. Gli obiettivi dell’esercizio terapeutico vengono scelti dal fisioterapista in base alle esigenze specifiche del paziente e si suddividono in: equilibrio, funzione cardiopolmonare, coordinazione, flessibilità, mobilità, performance muscolare, controllo neuromuscolare, controllo posturale e stabilità.
Le tipologie di esercizio sono: coordinamento/ricondizionamento aerobico; esercizi per la performance neuromuscolare (forza, resistenza, potenza); tecniche di stretching; tecniche di mobilizzazione articolare e generale; tecniche di controllo, inibizione, facilitazione neuromuscolare e allenamento della propriocezione; tecniche posturali; esercizi di equilibrio; esercizi di respirazione; esercizi di rilassamento; esercizi task oriented.
L’esercizio terapeutico può essere svolto in forma individualizzata o in gruppi di pazienti con quadri funzionali simili. Ha un ruolo fondamentale nella riabilitazione del paziente. Non sostituisce l’attività fisica ma può fare da fase preparatoria all’attività stessa in soggetti con disabilità transitorie o stabilizzate di varia origine.
Linfodrenaggio
È una tecnica manuale per favorire il drenaggio dei liquidi linfatici dai tessuti. Attraverso un delicato movimento di pressione sulla cute, questo tipo di massaggio favorisce la circolazione della linfa e di conseguenza l’eliminazione di tossine, il riassorbimento di edemi nonché la regolazione del sistema neurovegetativo.
Ad oggi i metodi più utilizzati sono due, il Vodder e il Leduc. Entrambi, tuttavia, si basano su dei principi basilari: il massaggio deve cominciare dalla zona prossimale e i muscoli del paziente non devono mai essere in tensione. Il massaggio, inoltre, deve essere totalmente indolore e dopo il trattamento deve sempre seguire un riposo di almeno 15-20 minuti.
Tra i numerosi benefici la riduzione del gonfiore, della ritenzione idrica e il deflusso dei liquidi in eccesso; l’incremento dell’ossigenazione cellulare; la riduzione del dolore e il riassorbimento di edemi e linfedemi legati a diverse circostanze (come ad esempio un trauma o un intervento chirurgico); la regolazione del sistema neurovegetativo; l’accelerazione nella cicatrizzazione di piaghe e ulcere nei diabetici; il miglioramento dell’immunità locale.
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